domenica 13 marzo 2016

Sobborgo senza Luce 

di Pablo Neruda


Se ne va la poesia delle cose
O può condensarla la mia vita?
Ieri – guardando l’ultimo crepuscolo,
ero una macchia di muschio tra le rovine.

Le città – fuliggini e vendette
Lo lordura grigia dei sobborghi
Il lavoro che incurva le spalle
Il capo dagli occhi annebbiati

Sangue di un tramonto sopra i colli, 
sangue sopra le strade e le piazze, 
dolore di cuori spezzati,  
putridume di tedio e di lacrime. 

Un fiume abbraccia il sobborgo
come una  mano gelida
che palpi nelle tenebre: 
sulle sue sponde le stelle 
si vergognano di specchiarsi. 

Le case nascondono i desideri 
dietro le finestre luminose, 
mentre fuori il vento  porta
un po’ di fango a ogni rosa

Lontano, la nebbia dell’oblio,
un fumo spesso di steli rotti
e il campo, il campo verde,
in cui ansimano i buoi e gli uomini sudati


Io sto qui, sbocciato tra le rovine,
a mordere solo tutte le tristezze,
come se il pianto fosse un seme
e io l'unico solco della terra.

giovedì 21 gennaio 2016

Giù la maschera - l'orrore dell'affido forzato

Conosco bambini che vivono in famiglie "normali", traumatizzati, abbandonati, negletti, violati, ma va tutto bene. perché il loro papà e la loro mamma li hanno avuti naturalmente (Darwin, dove sei?).

Conosco bambini che vivono con due papà o con un solo papà e vivono felici, amati e protetti.

Conosco persone che hanno l'idea che la religione sia un vigile urbano e Dio un oscuro signore sulla ottantina che, per strani motivi, consente il trapianto di cuore (eppure non credo sia naturale neanche quello) ma ce l'ha a morte con la FIVET.

Conosco anche persone tirano in ballo "la società non pronta"e i traumi che un bambino dovrebbe sopportare per la non accettazione sociale, come se l'emarginazione e il bullismo fossero colpa di chi li subisce.

Conosco persone che quando si tratta di impedire alla nostra società di evolvere tirano fuori lo spauracchio dello sfruttamento e della violazione dei diritti umani e non si sono mai fatti un giro nelle campagne del ragusano per vedere come sono trattati i lavoranti.

Conosco persone che per un pugno di voti farebbero qualunque cosa ma non vogliono che si sappia.
Ho sempre pensato che, in fondo, ci fosse stupidità in buona fede. Ora, però, di fronte all'emendamento sull'affido forzato capisco che non c'è alcuna buona fede,  e questo spiega anche perché molti parlamentari siano riluttanti a dichiarare al mondo di essere tra coloro che ostacolano la "stepchild adoption".

Non credo si vergognino, sarebbe chiedere troppo, ma forse, in fondo, un po' hanno paura, perché la loro non è una battaglia che si basa sui valori, ma sui pregiudizi e, forse, neanche i loro. Vedo solo una grande grettezza morale e una grande invidia per chi riesce a vivere, amare e ha il coraggio di chiedere.

Non voglio immaginare lo strazio di un bambino cresciuto con uno o due genitori, allevato con affetto, cura, attenzione, che solo chi ha dovuto lottare per ottenere qualcosa conosce, strappato via da tutto ciò che ama e da coloro che lo amano più di chiunque al mondo.

C'è bisogno di un paese stanco di subire e che crede in un domani diverso, migliore. Dio, se esisti, fa' che sia il mio.