venerdì 8 maggio 2015

Il tempo dell'attesa

Ultimamente mi colpisce in particolare l'ansia che abbiamo tutti di riempire il tempo.
Scalpitiamo frenetici quando dobbiamo aspettare, anche pochi minuti e ci assale l'ansia del tempo perduto.
Io sono la prima a farlo. Ho sempre:
- un libro da bagno
- un libro da macchina
- un libro da borsetta
- un libro da comodino
Prima ancora che esistessero gli smartphone, le applicazioni e Facebook, mi assicuravo che ogni mio minuto fosse occupato da qualcosa.
Solo che qualche tempo fa mi è accaduta una cosa. Ogni anno pianifico una vacanza di gruppo molto bella, è un momento speciale per me, un regalo che da 6 anni a questa parte mi sono fatta quasi ogni anno.
A un certo punto mi sono accorta che il giorno della partenza era arrivato e io non lo avevo aspettato. Punto. Tutto qui.
Ho avuto la sensazione di essermi persa qualcosa, mi sono resa conto che, in alcune circostanze, l'attesa, l'anticipazione, è una parte del piacere e che la mia vita (troppo?) piena mi aveva privata di quel piacere. Un fantasticare pallido, in una giornata uggiosa, un lampo giallo in una sala d'attesa, un sorriso lieve a un semaforo un martedì mattina.
E ora, quando mi capita di aspettare, inseguo un pensiero felice, l'anticipazione di qualcosa di bello.
E il tempo dell'attesa è di nuovo mio.